UNO STILLICIDIO INTIMIDATORIO: UNA SEVIZIA PSICOLOGICA ININTERROTTA, MENTRE LE ISTITUZIONI LATITANO.
Stanotte ignoti hanno gravemente danneggiato mediante l’ennesimo atto vandalico la vecchia auto (una fiat tempra senza valore commerciale e non assicurata contro tali danni) della moglie di Gianni Lannes.
Il 28 gennaio di questo stesso anno, alla medesima auto ignoti avevano manomesso l’impianto frenante. Sono state sporte all’Autorità Giudiziaria numerose e circostanziate denunce (l'ultima stamani ai Carabinieri), ma gli inquirenti dopo gli attentati (il primo esplosivo il 2 luglio 2009, poi incendiario il 5 novembre 2009 e così via) fino a tutt’oggi, non hanno ancora individuato esecutori materiali e mandanti occulti.
In Parlamento giacciono all’attenzione del presidente del consiglio dei ministri e del ministro dell’interno molteplici atti parlamentari (interrogazioni e interpellanze) ma nessun governo dal 2009 ad oggi ha fornito ancora una risposta, compresa la revoca senza alcun motivo ma con una semplice telefonata della scorta della Polizia di Stato e della protezione dei Carabinieri alla famiglia dell’ex giornalista.
L’ex freelance inoltre, ha recentemente denunciato alla magistratura ecomafiosi ed amministratori pubblici impuniti, in ragioni di gravi reati sanitari e ambientali in atto contro la popolazione italiana.
Gianni Lannes è in procinto di partire per la Sardegna per un giro di conferenze ed incontri pubblici sulla guerra ambientale in corso. Va da sé che a Lannes non è neanche più consentito scrivere sul proprio diario internautico.
Ora in queste condizioni di palese insicurezza per i suoi cari, non sarà possibile proseguire nell’esperienza del blog SU LA TESTA!
Per la cronaca: fra qualche mese saranno pubblicati alcuni libri importanti e decisivi per l’accertamento di una verità di Stato, anzi di Stati, assolutamente indicibile, tra i quali:
STRAGE DI USTICA: LASCIATI MORIRE; ITALIA: USA E GETTA; BAMBINI A PERDERE.
Mentre altri bivaccano comodamente dietro le quinte a filosofeggiare, c'è qualcuno in prima linea che sta difendendo tanti di noi, lasciato davvero solo. Non basta la solidarietà a parole e chiacchiere morte e sepolte.
Gianni Lannes non è un martire né un eroe, ma solo un uomo che non ha bisogno di queste attenzioni per fare informazione rigorosa, libera e indipendente, anche se non si considera più un giornalista.
Mi spiace...ma non so se rinunciando a SU LA TESTA Lannes sia poi così più protetto....mi sfugge qualcosa?
RispondiEliminaQuello che non capisco è perché chiudere il blog, visto che Gianni Lannes mica cambierà mestiere…avrà meno visibilità, meno solidarietà, meno pubblicità al suo operato e non penso proprio che chiudere “su la testa” eviti le minacce…anzi, con l’oblio, ora è ancor meno protetto e coll’opinione pubblica all’oscuro, per comunicare dovrà esser ospitato…che tristezza e che disorganizzazione…che fine farà ad esempio il suo documentario…anche se pure prima non si capiva dove sarebbe stato distribuito….
RispondiEliminaBeh auguri per il suo sito...interessante Slobbysta
Ciao Slobbysta,scusami della risposta tardiva,ma il tempo è sempre tiranno.
RispondiEliminaCome avrai ben visto il blog di Lannes (nonostante le continue e gravi minacce) non ha chiuso affatto i battenti..
Se a Gianni Lannes e fam.sono riservati questi continui "trattamenti"...il quadro mi appare assai chiaro...la sua GIUSTA,TENACE E SINCERA informazione è sempre stata una grave minaccia per gli "OCCULTATORI" e non solo del "bel paese"...
Ps.il suo documentario è come i suoi libri...la pubblicazione non è mai stata facile !
Grazie della visita ed auguri per il futuro