di Gianni Lannes
Correva l’anno 2010, quando la signora Luigina
Marchesi che vive in un’area del territorio nazionale non attraversata da
aerovie civili, scriveva al presidente della Repubblica chiedendo giustamente conto
delle pericolose scie chimiche che hanno trasformato l’Italia in una gigantesca
camera a gas.
A mezzo del suo assistente militare dell’Aeronautica, Napolitano
fece precisare che
«pur
comprendendo le motivazioni e il coinvolgimento morale ed emotivo che hanno
originato la Sua istanza, devo mio malgrado informarLa che risulta impossibile
intervenire su materie regolate da specifiche disposizioni di legge, la cui
applicazione spetta ai competenti ministeri e su cui la Presidenza della
Repubblica non può in alcun modo intervenire».
Questa risposta è uno spudorata menzogna: ecco
perché. Infatti, la Costituzione Repubblicana all’articolo 87 stabilisce che:
«Il
Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità
nazionale… ha il comando delle Forze
armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara
lo stato di guerra deliberato dalle Camere».
Sulla
difesa della vita, ovvero un fondamentale dovere istituzionale, non si
può giocare allo scaricababile italidiota. Chi agisce alla Ponzio Pilato
è complice di un crimine contro l'umanità: in questo caso il popolo
italiano. C'è n'è abbastanza per incriminare a ragion veduta, tale
Giorgio Napolitano per violazione dell'articolo 90 della Costituzione,
ovvero "alto tradimento e attentato alla Costituzione".
Post scriptum
Due articoli della Costituzione italiana per chi soffre di amnesia:
Articolo 2:
«La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo» .
Articolo 32:
«La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività...»
Fonte:http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/02/scie-chimiche-il-capo-dello-stato-si.html
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